2011/10/24

altare delle attese Cabanzo 2011, serie "dialogos" III con Lucio Fontana


ALTARE DELLE ATTESE, 

Cabanzo 2011, 

serie "dialogos" III 

con Lucio Fontana

art. 11 

"L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà 
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie 
internazionali” 

Costituzione Italiana












































 “ altare delle ATTESE / art. 11” 
(2,00 x 1,00 x 2,00. installazione - legno, tessuto mimetico tela stampata intervenuta su telaio in legno, idropittura sul retro, e scultura in terracotta e vinilo bianco).


Si tratta della terza opera della serie “dialogos”, in quest' occasione un tributo al artista Lucio Fontana (1899-1968). Nella serie, la prima opera e stata dedicata a Michelangelo Pistoletto[1], la seconda a Nam June Paik [2]





Il dialogo con l’opera “Attese - Concetto Spaziale”[3] 






rappresenta la terza tappa della serie di opere nelle quali vengo sviluppando una sorta di dialoghi attraverso l’arte, per affermare come artista l'impiego dell'arte stessa come materia "concettuale" per il  lavoro creativo. Di conseguenza scaturisce una ricerca plastica e visuale, un dialogo tra opere lontane tra di loro nel tempo e nello spazio, ma vicine quando l’obiettivo mio diventa costruire un contro-punto tra loro ed il  lavoro finalizzato ad alimentare una riflessione sul arte trascendentale e la condizione di soggetto metticio.



Questa riflessione non accade soltanto in un piano concettuale, ma come frutto di una sperimentazione e della sopratutto di un'appropriazione, un’ibridazione incamminata a diluire una sorta di frontiera e di distanza  tra gli oggetti consacrati e degli autori pi`emblematici della corrente principale riguardo agli artisti che provenendo da una periferia coloniale ne subiscono la loro influenza e allo stesso tempo la loro dominazione estetica attraverso il sistema dell'arte. La'appropriazione sincretica opera una rottura dei miti che conferiscono al opera artistica un aura “sacra” che gli conferisce una sorta di  "aura" di mistificazione che gli converte in veri “totem”, e gli attribuisce una condizione di oggetti irraggiungibili, elevati su un piedistallo e custoditi in un Panteon  mitologico. La profanazione eseguita consapevolmente non si ferma alla semplice interpretazione o la citazione, e interviene adoperando una contaminazione che mira a mettere in discussione l’apparente asepsi moderna, una asepsi laica che presuppone una indiscutibile distanza astratta e agnostica la quale alcuni critici e storici dell'arte sostengono esista tra l’arte moderna e contemporanea in occidente. Si tratta quindi di una irruzione in questo ambito concettuale dei temi della metafisica e dell’ al di là. Non è un dialogo sulla estetica del arte moderna bensi un dialogo sul arte trascendentale.

Da l'altra parte l'assegnazione casuale del articolo undici in occasione della mostra (Art.) non risulta secondario in relazione al percorso personale e biografico come artista. Il fato che la guerra sia stata la causa principale del auto-esilio che mi ha portato da più di dieci anni ad abbandonare la mia terra d’origine, la Colombia, con la speranza inutil di ritornare trovando la desiderata pace in una terra che vive ancora in una condizione di guerra civile endemica, diventa un'occasione per riflettere sul significato della guerra essendo io un cittadino italiano per adozione.

[1] La prima occasione in onore a Michelangelo Pistoletto, “rubinetto in bianco e nero” del 1979, con l’opera di F. Cabanzo, 2010 “rubinetto a colori” video installazione,  durante la mostra MUTAZIONI: l’arte contemporanea i materiali e le opere, nella Galleria di Arte Contemporaneo della Provincia di Foggia, di Spazio 55 curata da Guido Pensato, Gaetano Crispino.
[2] La seconda volta dedicando un opera al artista Nam June Paik - “TV Buddha” con l’a video installazione “DVD Buddha” F. Cabanzo, 2010 , durante la mostra DISSAPORI - “Giornata del Contemporaneo 2010” studio Katia Berlantini,  mostra di curata da Michele Carmelino (Spazio 55) e Katia Berlantini,.
[3] Lucio Fontana (1899-1968), L. Fontana – “Concetto Spaziale ATTESE i piedini di Lucia sono incantevoli”, 1965-66. Opera registrata presso la Fondazione Lucio Fontana, Milano, n. 2494/1.

L' opera viene presentata alla Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci” , Foggia, 2011.  In occasione della Rassegna d´arte contemporanea ART. Dodici articoli, dodici artisti, 
 "momento di incontro e di riflessione del mondo dell´arte contemporanea e della cittadinanza intorno alla ricchezza e alla complessità dei principi fondamentali nel anno dei 150 anni dell' Unita Italiana."
Organizzata con la collaborazione dell'associazione “Spazio 55 arte contemporanea” e del critico Gaetano Cristino, con la partecipazione di dodici Artisti: Katia Berlantini, Francisco Cabanzo, Vito Capone, Michele Carmellino, Antonio Di Michele, Salvatore Lovaglio, Nicola Liberatore, Matteo Manduzio, Nelli Maffia, Guido Pensato, Enzo Ruggiero, Ottavio Troiano.
A ciascuno di essi e´ stato affidato un
 articolo dei primi dodici della Costituzione Italiana, con il compito di interpretarne/evocarne, con la peculiarità dei propri mezzi espressivi, il travaglio attuativo, l´attualita´ dei valori morali e giuridici, gli ideali programmatici.

2011/01/10

documentario MEMORIA PERDUTA, MEMORIA RITROVATA








Link con il video andare a:
Link to video:
Link al video:


http://vimeo.com/18364184


“Memoria perduta, memoria ritrovata” scavo del ipogeo di piazza catedrale



Un documentario con la regia di Sergio Grillo e Francisco Cabanzo, e la direzione artistica di Liliana Fracasso



Non è solo un documentario artistico, o soltanto uno scavo archeologico, ma un processo che si occupa di arte e di ricerca, in cui si intrecciano memoria e l'immaginazione attraverso il lavoro di molte persone: l pedoni, residenti e commercianti del centro storico, le tre scuole elementari di Santa Chiara, Pascolli e Marconi; con il finanziamento della Fondazione Banca del Monte, i servizi professionali e video maker FOG video, l’agenzia di comunicazione RedHot, la società spin-off Archeologica sotto il coordinamento scientifico del Dipartimento di Science Umane presso l'Università di Foggia; con la collaborazione del Gruppo Speleologico Dauno, l’ Ufficio di Lavori Pubblici e i Vigili del Fuoco del Comune di Foggia; un progetto ideato, organizzato e prodotto dal Consorzio Giu la Testa composto da la società di servizi turistici Sertur, lo Studio Stasolla di architettura, il Centro Studi Lorenzo Scillitani, l’ agenzia di formazione Prometeo, la cooperativa di mediazione comunitaria Scurpiddu e, la direzione artistica del collettivo POCS-Foggia.

A breve una edizione DVD con sottotitoli (inglese e spagnolo)

…le pietre parlano, ma non da sole…



“memoria perdida, memoria encontrada” excavacion del ipogeo de plaza de la catedral

Cortometraje documental dirigido por Sergio Grillo y Francisco Cabanzo, con la dirección artistica de Liliana Fracasso.

No es solo un documental artístico, o una excavación arqueólogica, sino un proceso participado de arte e investigación donde memoria e imaginación se han tejido gracias al trabajo de mucha gente: los transeuntes, vecinos y los comerciantes del centro historico; tres escuelas de primaria Santa Chiara, Pascolli e Marconi; financiado por la Fundación Banca del Monte, con los servicios profesionales del videomaker de FOG-video, la agencia de comunicación RedHot, la sociedad spin off –Archeologica bajo la coordinación científica del Departamento de Ciencias Humanas de la Universidad de Foggia; con la colaboración del Grupo espeleológico Dauno, el despacho de obras y el Cuerpo de Bomberos del Municipio de Foggia y; un proyecto ideado, organizado y producido por el Consorzio Giu la Testa, conformado por la sociedad de servicios turisticos Sertur, el Studio Stasolla de arquitectura, aentro de estudios Juridicos Lorenzo Scillitani, agencia de formación Prometeo, cooperativa de mediación comunitaria Scurpiddu y la dirección artística del colectivo POCS-Foggia.

En breve una edición en DVD con subtitulos (inglés y espanol)

...las piedras hablan, pero no solas...



“Lost memories, found memories” excavation of the cathedral square hypogeum

Short film documentary directed by Sergio Grillo and Francisco Cabanzo with the artistical direction of Liliana Fracasso.

It is not just an artistic documentary, or an archaeological excavation, but a process involved in art and research where memory and imagination are woven through the work of many people: the pedestrians, residents and merchants of Foggia historic center, and Santa Chiara, Pascolli and Marconi elementary schools, with the financial support of Foundation Banca del Monte; with the professional services of Archeologica spin-off and the scientific coordination of Human Siences Department at the Universita di Foggia, FOG video videomaker and RedHot communication agency; with the collaboration of Dauno Speleological Group, the Pubblic Works Departmment and the Fire Department of Foggia municipality; a project organized and produced by Consorzio Giu la Testa composed by Stasolla Architecture Studio, Sertur company travel services, Lorenzo Scillitani Legal Studies Centre, Prometeo training agency, Scurpiddu community mediation cooperative, and of course the artistic direction of POCS-Foggia artists collective.

In brief a DVD edition with subtitles (English and Spanish)

…stones speak, but not by themselves…